LA FESTA DEL PERDONO
20 Marzo 2010

“Facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato”

(Lc. 15, 11-24)

Sei miliardi di persone al mondo! Sei miliardi di uomini che ogni giorno conducono le loro vite, che amano, che lavorano, che si divertono.


 
Ma cosa rende due miliardi di queste persone diverse dalle altre?
Il perdono!

Ebbene sì,  il vero perdono è una delle  peculiarità  dei cristiani:  è uno  dei doni che Dio ha fatto all’uomo, è uno dei doni che per l’uomo è difficile da concedere,  ma  che  Dio,  nella Sua misericordia,  è pronto  a  elargire  ad ognuno di  noi.


  
E’  il  dono  che  Dio,  il 20  Marzo  2010,  ha  concesso  per  la  prima  volta a ventiquattro piccole Sue creature.

 

In  questo  giorno  questi  piccoli  figli  di  Dio  hanno provato quanto Dio è misericordioso,  hanno  conosciuto Dio come il Padre Buono che è sempre pronto ad accettare quel figlio che si  allontana  da  Lui,  che  anzi  quando questi,  pentito, ritorna,  sacrifica il vitello più grasso e fa festa.


 
E’ questa l’immagine di Dio, un’immagine pregna del più profondo amore, della  più  profonda  bontà,  che  i  bambini  hanno  imparato  a conoscere durante tutta la preparazione al sacramento.



E’ un percorso che noi catechiste abbiamo iniziato con loro da tre anni, è un percorso che ci ha  permesso  di  conoscere  la  grandezza  dell’essere cristiani nell’innocenza dei bambini, nella loro ingenuità.


 
E’ un percorso che con il sacramento della riconciliazione ha vissuto  uno dei momenti più spiritualmente coinvolgenti per un cristiano e a maggior ragione per loro.



Certo questo itinerario non sarebbe stato lo stesso se il  tutto  non  fosse avvenuto  con  la  complicità  e  il  supporto  dei  genitori,  perché  infatti proprio  loro  sono  stati  chiamati  ad  essere  co-protagonisti  di  questo processo di formazione cristiana dei loro figli.


 
In questo senso si collocano tanto gli incontri mensili quanto gli incontri di preparazione  che  si  sono  svolti  nei  tre  martedì   del   mese   di   Marzo precedenti al sacramento.

Questi  incontri  hanno  messo  i  genitori  nella  occasione  di  ri-prendere consapevolezza  del  loro  essere  cristiani,  quanto  la  stessa celebrazione della Penitenziale dei genitori durante il sacramento dei loro piccoli.



Ovviamente  tutto  ciò  non  sarebbe  stato  possibile  se  noi  stesse  non avessimo potuto godere della guida, del sostegno, della grande pazienza di fra Francesco.


Questo inciso è più che doveroso e non ha un mero intento adulatorio ma soltanto quello di esprimere il nostro affetto e la nostra gratitudine  verso il    “nostro fra Francesco”,   sempre  premuroso  e  pronto  ad  accogliere tanto noi, quanto i genitori e i bambini.



Riportando  il  nostro  obiettivo  sui  “nostri bimbi”  è stato bello  vedere quanto  sentissero   l’importanza  del   sacramento,  vederli  emozionati, agitati,  anche  un  po’  intimoriti dalla novità di una dimensione cristiana che per la prima volta li vede consapevoli protagonisti;

È  stato  bello  poter  essere  accanto  a loro quando si sono recati al fonte battesimale  per  il  rinnovo  delle  promesse  del Battesimo,  quando, accompagnati  dai  propri  genitori,   si dirigevano  da  fra Francesco per le confessioni individuali.


 
E poi recarsi poi sempre con  i  genitori  davanti  all’altare  della  Madonna non per la penitenza sacramentale,  che  poco  sarebbe  stata  idonea  alla loro innocenza, ma per esprimere il loro personale ringraziamento, la loro preghiera;


 
è stato bello scorgere l’emozione negli  occhi  dei  genitori,  dei parenti,  e perché no, anche nei nostri e in quelli di fra Francesco;

infine è stato bello abbracciarsi tutti  insieme  sull’altare  e  far  festa,  una festa “indetta” dal Padre buono per il figlio ritrovato.


Rosa Matera
Rosanna Capuzzolo